Il termine ” lembo” o chirurgia mucogengivale è usato solitamente per descrivere un intervento volto  ad aumentare il volume gengivale e a correggere particolari difetti dei tessuti molli. In genere, tali interventi chirurgici sono indicati nei casi in cui attorno all’elemento dentale si verifichi una recessione gengivale, un’alterazione anatomica caratterizzata dalla migrazione della gengiva  verso l’apice del dente.

Questa alterazione può avere diverse cause:

  • genetiche: la gengiva può essere sottile ( delicata ) oppure spessa ( più protettiva). Anche la qualità della gengiva è determinante: una maggior quantità di gengiva aderente consente una maggiore protezione.
  • placca batterica, ed essere quindi un esito di malattia parodontale.
  • tecnica di spazzolamento scorretta, cioè movimenti dello spazzolino traumatici per le gengive, condotti con un’intensità eccessiva ed una direzione incongrua.
  • utilizzo inappropriato del filo interdentale, che va a creare delle vere e proprie fessurazioni nelle gengive.
  • malposizionamento degli elementi dentali.

La recessione gengivale comporta nelle zone frontali un’alterazione dell’estetica del sorriso e può provocare anche un’aumentata sensibilità al freddo da parte del dente stesso  e una più facile carie della radice dentale.

Con l’intervento di  chirurgia mucogengivale, una volta che le cause sono state eliminate, ci si propone di correggere il difetto. L’obiettivo è duplice: aumentare la quantità di gengiva aderente e correggere il difetto estetico, riportando la gengiva alla sua altezza originale

Al di là della specifica causa della recessione, o della sua tecnica di trattamento, risulta evidente l’importanza di prevenire tali alterazioni, rispettando le corrette tecniche di igiene orale, onde evitare il ricorso alle tecniche di chirurgia precedentemente descritte.