All’interno degli studi medici la sterilità è molto importante per evitare infezioni crociate. Si seguono dunque protocolli severissimi, a partire dai  materiali e strumenti monouso che vengono eliminati dopo esser stati a contatto con il paziente ( aghi, etc…). Per tutte le altre attrezzature che non siano monouso, si utilizza la seguente procedura: dopo l’utilizzo ogni strumento viene immerso in un liquido decontaminante che ha il compito di abbassare la carica batterica. Successivamente gli strumenti subiscono un trattamento in vasche ad ultrasuoni per consentire il distacco dei residui di materiale organico non visibili ad occhio nudo. Al termine di questo ciclo di detersione gli strumenti vengono spazzolati ed asciugati accuratamente, quindi imbustati in appositi contenitori termosigillabili. Tali buste vengono poi inserite in autoclavi a vapore saturo di classe B che, utilizzando specifici programmi, terminano il processo di sterilizzazione. Gli strumenti imbustati sono a questo punto pronti per il controllo, la timbratura e lo stoccaggio ( durata massima di conservazione 30 gg ). Tutti i cicli di sterilizzazione vengono controllati elettronicamente e chimicamente tramite appositi test con frequenza quotidiana e settimanale. Oltre a ciò, tutte le superfici dello studio vengono lavate e disinfettate con appositi prodotti attivi su batteri, virus e spore. Inoltre, lo staff dello studio utilizza i dispositivi di protezione previsti dalla legge (DPI).  Tutte queste procedure protocollate sono seguite in maniere rigorosa per garantire la serenità e la salute dei pazienti e dello staff.