Il bruxismo è l’abitudine a serrare fortemente o digrignare i denti ed  è un disturbo poco conosciuto e spesso sottovalutato. Può manifestarsi con il serramento e digrignamento dei denti ma anche in una forma più difficile da evidenziare come “serramento mandibolare” che induce a mantenere i muscoli masticatori contratti rigidamente in una posizione fissa, senza alcun contatto dentale.

Il bruxismo può insorgere a qualsiasi età e interessare anche i bambini e negli ultimi anni, complice il cambiamento negli stili di vita, ha visto aumentare la sua incidenza nella popolazione mondiale

Non è semplice fare diagnosi di bruxismo, anche perché il fenomeno si manifesta  principalmente durante il sonno, per lo più inconsapevolmente e soprattutto nei periodi di maggiore stress o tensione, ma anche essere diurno. Può evidenziarsi con rumore notturno provocato dallo sfregamento incontrollato dei denti, può determinare l’insorgenza di dolore muscolare o articolare, o anche semplicemente portare ad un aumento della sensibilità dentale.. Una delle conseguenze più evidenti del bruxismo è l’eccessiva e anomala usura dei denti e la presenza di lesioni, scheggiature o incrinature, sia della dentatura naturale sia delle protesi o corone.

 

Non esiste una vera e propria terapia che porti il paziente a smettere di bruxare, ma è molto importante rivolgersi ai nostri specialisti per una valutazione del proprio stato e per gestire al meglio le conseguenze cliniche.

In caso di bruxismo notturno, il “bite” rigido può rappresentare una valida soluzione finalizzata a proteggere i denti ed alleviare la tensione articolare e muscolare.

In caso di bruxismo diurno, invece, l’approccio cognitivo comportamentale può essere l’opzione terapeutica di elezione, quest’ultima può essere abbinata o meno ad un bite in relazione alle specifica situazione clinica ed alla attività lavorativa e sociale del paziente.