La malattia parodontale colpisce in Italia circa il 60% della popolazione. Circa il10% manifesta forme avanzate.Particolarmente colpite sono la fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni.

Cosa dice il Ministero della salute in merito a ciò?

 

La malattia parodontale comprende le gengiviti e le parodontiti, patologie che sono provocate da diversi fattori:

 

  • suscettibilità dell’ospite
  • fattori ambientali
  • fattori comportamentali.

 

Le gengiviti interessano la gengiva vicina al dente (gengiva marginale) e sono caratterizzate da arrossamento del margine

gengivale, edema, sanguinamento sotto stimolo meccanico ed a volte da aumenti di volume. Si tratta di quadri clinici

completamente reversibili se adeguatamente trattati.

Le parodontiti sono un gruppo di patologie che hanno in comune la distruzione del sistema di sostegno del dente. Si

manifestano con una perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e recessione della gengiva. Sono sempre precedute da

gengivite e, quindi, se si previene quest’ultima, è possibile prevenire la ben più grave parodontite.

Il segno caratteristico delle parodontiti è la formazione della tasca parodontale associata a mobilità dentaria.

La distruzione dei tessuti di sostegno dei denti è nella maggior parte dei casi irreversibile. Relativamente alle condizioni

parodontali, a 4 anni il 3.56% degli individui presenta tartaro mentre, a 12 anni, i tessuti parodontali appaiono sani nel 47.81%

dei casi; la presenza di tartaro si attesta al 28.33% e la presenza di sanguinamento al sondaggio è del 22.46%.

Terapia

Obiettivo principale del dentista di fronte ad un paziente con malattia parodontale è quello di arrestare la progressione della

malattia ed evitare o ridurre l’insorgenza di eventuali recidive.

La terapia delle parodontiti deve tener in adeguata considerazione la multifattorialità della malattia e comprendere

procedure e trattamenti clinici volti a trattare il problema nella sua complessità.

Il controllo degli agenti causali viene perseguito e raggiunto attraverso il controllo della placca batterica sopragengivale

(mediante l’igiene orale domiciliare, l’utilizzo di collutori, gel o paste a base di clorexidina e la detartrasi) e della placca

batterica sottogengivale (levigatura radicolare) e con l’eventuale ausilio di farmaci locali o sistemici.

La detartrasi è una metodica di igiene professionale di tipo meccanico volto alla rimozione della placca batterica e dei

depositi di tartaro dalle superfici dentali sopragengivali; si esegue con strumenti manuali (scaler o curette) o strumenti

meccanici (strumenti sonici o ultrasonici).

La detartrasi deve essere completata con la lucidatura delle superfici strumentate, per mezzo di spazzolini o coppette con

pasta pomice. Gli spazi interdentali vengono rifiniti con strisce abrasive. A volte sono necessarie più sedute.

La levigatura radicolare è una metodica di igiene professionale di tipo meccanico utilizzata per rimuovere il tartaro

sottogengivale, adeso alla superficie delle radici dei denti e a rendere queste ultime lisce e compatibili con i tessuti

parodontali. Può essere fatta a “cielo chiuso”, cioè senza scollamento della gengiva, o a “cielo aperto”, cioè mediante il

sollevamento di lembi chirurgici gengivali per migliorare l’accesso e la visibilità del sito da trattare.